Leinsterugby ha scritto: 7 dic 2020, 22:47
Ne basterebbero 20. è lo stesso problema del benetton i piu' esperti sono finiti nella palude e non riescono mai a fare la differenza, anzi spesso di recente l'han fatta in negativo...
putroppo il sito espn scrum non va e vado a memoria coi nomi, magari a voi ne vengono in mente altri.
Gori 90 (e non ditemi che gori non era talentuoso)
Benvenuti 90 (ve le ricordate le mete di Benvenuti negli anni 10-12)
Bisegni 92 (ritirato)
Venditti 90 finito in un buco nero
Esposito 93 no comment
Leo Sarto 92
Boni 93
Castello 91 distrutto dagli infortuni
passiamo agli avanti:
Furno 89 (scomparso dai radar)
Barbini 90 (falcidiato dagli infortuni e mai considerato)
Fuser 91 (ora pare si stia riprendendo in Inghilterra, speriamo di recuperarlo)
Gega e D'apice distrutti dagli infortuni
Lovotti 89 anche lui spremuto e ora non adatto al livello
Chistolini 88 non so che fine abbia fatto
Quaglio 91 lasciamo perdere...
vediamo ora i giocatori maturi che sono + o meno stabilmente nel giro della nazionale da qualche anno: Palazzani, Mbanda, Ruzza (anche se appena uscito), Padovani, Canna, Ceccarelli, Ferrari, Allan, Morisi (un altro falcidiato dagli infortuni) Steyn, Violi, Bigi, Campagnaro (se dovesse tornare)
Quanti di questi sarebbero presi in considerazione nelle rose allargate delle altre del 6 nazioni?
Io dico Steyn, Morisi e Campagnaro
e quanti sono dei trascinatori, gente che in partite tese si sia messa sulle spalle club e nazionale per far vincere la propria squadra?
anche qui non saprei cosa rispondere...
Quel che intendo io è leggermente diverso.
Intendevo: noi abbiamo vissuto di rendita con la generazione di ragazzi dell'83: Parisse, Bergamirco, Castro. A questi vanno aggiunti altri lanciati in quegli anni, cioè i Masi e i Bortolami. Ci siamo persi un Marcato e, più tardi, un Derbyshire, che secondo me aveva mani seconde solo a quelle di Sergio.
Quando erano giovani in Nazionale avevano ancora qualche veterano davanti, i De Rossi, i Checchinato, i Troncon, gente che dava una mano ai ragazzini.
Cosa che succede ovunque eh.
Quelli che erano ragazzini nel 2003, da uomini d'esperienza, hanno dato molto alla Nazionale, portandoci ai nostri apici nel 2007 e nel 2013.
Dietro, però, nessuno ha avuto il coraggio di insistere nel far crescere a sufficienza altri ragazzini. Tanto è vero che due generazioni, quella dei Venditti, Benvenuti, Gori, Iannone, e quella dei Campagnaro, Sarto e Bisegni, furono retrocesse ai mondiali di categoria.
È normale che poi i nodi siano venuti al pettine, perché la nostra generazione d'oro ha pian piano smesso e ha lasciato posto a ragazzi incredibili per impegno, ma meno seguiti quando bisognava seguirli.
E gente che, se fosse stata sufficientemente seguita e sostenuta a livello giovanile, magari sabato scorso sarebbe subentrata dalla panca e avrebbe finito di incartare i gallesi.
Butto là un esercizio di stile? Un Della Rossa che facesse tirare il fiato a Garbisi. Uno Iannone che sostituisse Canna ai centri. Un Ricciardi a mettere il pepe al chiurlo ai nostri trequarti e ampliasse la concorrenza.
Metteteli voi altri nomi, spero di essermi fatto capire.
Tutta gente ritiratasi o quasi, tutta gente scartata forse troppo presto, o a cui sono state date poche possibilità.
Tutta gente che, forse, ci sarebbe tornata utile oggi, se l'avessimo fatta crescere bene un giorno.
Poi non so, magari abbiamo una cultura sportiva tale per cui troviamo i primi 15 e siamo a posto così, non ci poniamo il problema della profondità. Ma affrontare il rugby così, secondo me, significa farsi male.