Ma nessuno in FIR ha fatto mai nulla da questo punto di vista, si è sempre stati a ruota...voglio vedere se tra un anno CVC ci dirà che ci dimezzano i fondi, voglio vedere le levate di scudi...zappatalpa ha scritto: 11 mar 2021, 13:24 https://www.onrugby.it/2021/03/11/sei-n ... /?comments
probabilmente conoscete giá questa notizia. che dire? Il Gav ha fatto un ottimo lavoro su questo lato. Dovesse essere sostituito, spero segua personale all'altezza
Svolta della FIR?
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Re: Svolta della FIR?
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zappatalpa
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Re: Svolta della FIR?
Conosco gente che voleva uscire dal 6N...Mr Ian ha scritto: 11 mar 2021, 14:05 Ma nessuno in FIR ha fatto mai nulla da questo punto di vista, si è sempre stati a ruota...voglio vedere se tra un anno CVC ci dirà che ci dimezzano i fondi, voglio vedere le levate di scudi...
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
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Re: Svolta della FIR?
Infatti quella parte non era rivolta a te, ma ad altri, tipo il parmigiano, che per delegittimare le opinioni altrui le mistificano.speartakle ha scritto: 10 mar 2021, 19:09Io infatti non ho scritto di soldi a pioggia nel mio commento
Mi piacerebbe che qualcuno mi mostrasse dove ho mai sostenuto che la fir debba dare dei soldi ai club.
Sono sempre stato dell'idea che la federazione debba finanziare direttamente le aree tecniche e formative e non debba versare un euro alle società.
Permetti, ma i falsari mi stanno sui cojoni.
Tu, però, mi devi spiegare da dove hai ricavato l'impressione che io provi schifo per i clib che si occupano di formazione, in quanto ho sostenuto esattamente l'opposto. Cioè che debbano essere messi nelle condizioni di non dovre campare di beneficenza.
Proprio il contrario!
L'unica cosa che penso diversamente da te è che per me i club debbono "vivere" entrambe le dimensioni, sia quella formativa che quella agonistica. Perchè i giocatori vanno formati tecnicamente, ma anche a competere.speartakle ha scritto: 10 mar 2021, 19:09ho scritto della situazione attuale, che è la stessa situazione di 20 anni fa, che i club devono avere quell'obiettivo, a prescindere se i soldi vanno alle Celtiche o a Sempronio.
Non è una questione di soldi è una questione di principio del club, di vision, di obiettivi.
Poi viene l'agonismo, il vincere il campionato di C2 o di Top 10.
Quindi fai un respiro e non mettere insieme il mio messaggio con altri (soldi a pioggia).
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Svolta della FIR?
"schifo" che è un termine sbagliato e che ho usato per fretta, volevo esprimere puzza sotto il naso. Perchè sembra che quei club che saranno costretti a mollare la costosa attività agonistica e saranno costretti a fare formazione che mi sembrava un po' abbassasrsi a quei poracci che fanno formazione e invece mi verrebbe da dire che ma magari alcuni fossero costretti a mollare l'all-in sull'agonismo e dedicarsi sul serio alla formazione, il rugby italiano non ne perderebbe anzi.jpr williams ha scritto: 11 mar 2021, 17:02
Infatti quella parte non era rivolta a te, ma ad altri, tipo il parmigiano, che per delegittimare le opinioni altrui le mistificano.
Mi piacerebbe che qualcuno mi mostrasse dove ho mai sostenuto che la fir debba dare dei soldi ai club.
Sono sempre stato dell'idea che la federazione debba finanziare direttamente le aree tecniche e formative e non debba versare un euro alle società.
Permetti, ma i falsari mi stanno sui cojoni.
Tu, però, mi devi spiegare da dove hai ricavato l'impressione che io provi schifo per i clib che si occupano di formazione, in quanto ho sostenuto esattamente l'opposto. Cioè che debbano essere messi nelle condizioni di non dovre campare di beneficenza.
Proprio il contrario!
L'unica cosa che penso diversamente da te è che per me i club debbono "vivere" entrambe le dimensioni, sia quella formativa che quella agonistica. Perchè i giocatori vanno formati tecnicamente, ma anche a competere.
I club che si dedicano alla formazione non campano di beneficienza. Alla Capitolina non è che gli mancano i soldi per fare la propria attività, e non manca la competizione-agonismo. Al massimo manca il budget/sponsor per rimanere stabilmente nel top10 per pagare una squadra semiprofessionistica.
Io credo che il movimento sia più mortificato da chi punta tutto sul vincere il campionato a scapito del resto. Questo per me mortifica il rugby italiano. Non la Celtic. Che questi comportamenti c'erano anche prima della Celtic. E se più club all'epoca avessero ridotto la costosa partecipazione al rugby agonistico e avessero dedicato più attenzione alla formazione probabilmente non ci troveremmo nella pupù oggi...
- jpr williams
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Re: Svolta della FIR?
La vediamo diversamente sul rapporto a mio avviso benefico fra agonismo e formazione, ok.
Ma schifo proprio no.
Il Valsu, per dire, è stato un eccellente esempio di capacità di conciliare le due cose arrivando dignitosamente in TOP e battendosi in maniera molto efficace, pur se sfortunata, per salvarsi.
La stessa Capitolina ha avuto stagioni vincenti.
Non vedo una contrapposizione fra le due attività.
Al punto che obbligherei i club di TOP10 a fare altrettanto se vogliono iscriversi al campionato.
Credimi, con la faccenda dello schifo hai decisamente preso una cantonata nell'interpretare quel che penso.
Comunque morta lì per me.
Ma schifo proprio no.
Il Valsu, per dire, è stato un eccellente esempio di capacità di conciliare le due cose arrivando dignitosamente in TOP e battendosi in maniera molto efficace, pur se sfortunata, per salvarsi.
La stessa Capitolina ha avuto stagioni vincenti.
Non vedo una contrapposizione fra le due attività.
Al punto che obbligherei i club di TOP10 a fare altrettanto se vogliono iscriversi al campionato.
Credimi, con la faccenda dello schifo hai decisamente preso una cantonata nell'interpretare quel che penso.
Comunque morta lì per me.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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speartakle
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Re: Svolta della FIR?
ma infatti il Valsu e la Capitolina non hanno trascurato o mandato tutto in vacca per rimanere nel TOP10, hanno calibrato il loro impegno (Valsu in realtà con il salto in TOP10 ha mollato il colpo un po' sul settore tecnico). S.Donà ad esempio aveva già mollato sul settore tecnico, ha rilanciato cercando di rimanere in TOP10 e infatti ricomincia dalla B.jpr williams ha scritto: 11 mar 2021, 17:27 La vediamo diversamente sul rapporto a mio avviso benefico fra agonismo e formazione, ok.
Ma schifo proprio no.
Il Valsu, per dire, è stato un eccellente esempio di capacità di conciliare le due cose arrivando dignitosamente in TOP e battendosi in maniera molto efficace, pur se sfortunata, per salvarsi.
La stessa Capitolina ha avuto stagioni vincenti.
Non vedo una contrapposizione fra le due attività.
Al punto che obbligherei i club di TOP10 a fare altrettanto se vogliono iscriversi al campionato.
Credimi, con la faccenda dello schifo hai decisamente preso una cantonata nell'interpretare quel che penso.
Comunque morta lì per me.
Questo dico.
Rovigo dall'alto della sua tradizione e rilevanza che ha nel territorio è costretta a fare la franchigia territoriale per tenere in piedi la u16. Ha vivacchiato per anni avendo un potenziale di attrazione pazzesco (sei il club più facoltoso del TOP 10).
Sul resto ritiro il termine come già detto.
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Uomoz
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Re: Svolta della FIR?
Nino Saccà ritira la sua candidatura:
Sono trascorsi quasi sei mesi da quando, sollecitato da molti all’impegno e spinto dalle circostanze, ho deciso di lanciare l’iniziativa che mi ha portato, sotto il logo di “Uniti per il Rugby Italiano”, alla candidatura della Presidenza della FIR con la “Proposta per il quadriennio 2021-2024”, un programma inclusivo che intendeva rappresentare un minimo comune denominatore su cui operare, una sintesi con il maggior numero di candidature (erano sei in quel momento) al fine di ridurne il numero.
Il mio principale intento era appunto quello di superare le contrapposizioni che, a mio parere, costituivano il motivo di un così alto numero di candidature e questo ho inteso farlo con una proposta asciutta, costituita da azioni concrete e attuabili nell’arco del quadriennio, che avrebbero potuto imprimere il necessario cambio di rotta.
Devo purtroppo constatare che la mia iniziativa, nonostante l’impegno profuso, non ha conseguito l’esito sperato: sei candidati, compreso il sottoscritto, hanno presentato la loro candidatura e ad oggi ne sono rimaste cinque, solo perché una di queste è stata dichiarata inammissibile.
Ho detto nella prefazione alla mia “Proposta” che non era certo mia intenzione aggiungere una candidatura alle troppe già presenti, perché la mia iniziativa era volta ad unire, per determinare una coalizione larga e competitiva ai fini del risultato, e non a dividere ulteriormente il corpo elettorale in candidature che non potrebbero che rivelarsi partecipative.
Preso atto di questa situazione, coerentemente alle mie dichiarate intenzioni, ho pertanto deciso di fare, per senso di responsabilità, un passo indietro.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato l‘opportunità di confrontarmi sui contenuti del mio programma e chi ha condiviso il mio impegno.
Nino Saccà
Non so quanto potesse incidere in termini percentuali, ma chissà dove si sposteranno i suoi voti. Forse Gavazzi?
Sono trascorsi quasi sei mesi da quando, sollecitato da molti all’impegno e spinto dalle circostanze, ho deciso di lanciare l’iniziativa che mi ha portato, sotto il logo di “Uniti per il Rugby Italiano”, alla candidatura della Presidenza della FIR con la “Proposta per il quadriennio 2021-2024”, un programma inclusivo che intendeva rappresentare un minimo comune denominatore su cui operare, una sintesi con il maggior numero di candidature (erano sei in quel momento) al fine di ridurne il numero.
Il mio principale intento era appunto quello di superare le contrapposizioni che, a mio parere, costituivano il motivo di un così alto numero di candidature e questo ho inteso farlo con una proposta asciutta, costituita da azioni concrete e attuabili nell’arco del quadriennio, che avrebbero potuto imprimere il necessario cambio di rotta.
Devo purtroppo constatare che la mia iniziativa, nonostante l’impegno profuso, non ha conseguito l’esito sperato: sei candidati, compreso il sottoscritto, hanno presentato la loro candidatura e ad oggi ne sono rimaste cinque, solo perché una di queste è stata dichiarata inammissibile.
Ho detto nella prefazione alla mia “Proposta” che non era certo mia intenzione aggiungere una candidatura alle troppe già presenti, perché la mia iniziativa era volta ad unire, per determinare una coalizione larga e competitiva ai fini del risultato, e non a dividere ulteriormente il corpo elettorale in candidature che non potrebbero che rivelarsi partecipative.
Preso atto di questa situazione, coerentemente alle mie dichiarate intenzioni, ho pertanto deciso di fare, per senso di responsabilità, un passo indietro.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato l‘opportunità di confrontarmi sui contenuti del mio programma e chi ha condiviso il mio impegno.
Nino Saccà
Non so quanto potesse incidere in termini percentuali, ma chissà dove si sposteranno i suoi voti. Forse Gavazzi?
Un ciliegio grande e bello
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai
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Garry
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Re: Svolta della FIR?
Però Gavazzi lascia i conti in ordine:
CONSIGLIO FEDERALE, APPROVATO IL BILANCIO CONSUNTIVO 2020
Il Consiglio Federale della FIR, riunitosi oggi in video-conferenza, sentito il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti e della Società di revisione indipendente, ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2020 che presenta un attivo di 4.253.532,30€.
CONSIGLIO FEDERALE, APPROVATO IL BILANCIO CONSUNTIVO 2020
Il Consiglio Federale della FIR, riunitosi oggi in video-conferenza, sentito il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti e della Società di revisione indipendente, ha approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo 2020 che presenta un attivo di 4.253.532,30€.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
-
Garry
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Re: Svolta della FIR?
4,2 milioni di attivo in una stagione in cui la nazionale ha giocato a porte chiuse, segno che l’attivo sarebbe potuto arrivare ben più in alto
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Luqa-bis
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Re: Svolta della FIR?
Vero.
In una stagione come questa poteva andare peggio. Molto peggio visti gli incassi.
Però è altresì vero che siamo con le casse coperte ma i giocatori di tutte le società fermi.
Un po' come se nel mio lavoro il 90% treni non girassero e dicessimo "Ok, puntualità ai migliori livelli degli ultimi 20 anni".
Abbiamo un bilancio in attivo, e questo è una bella carta per il presidente uscente.
Abbiamo il 10,5 % del contributo CVC è questo è un'altra buona carta.
È il 10,5 % non il 12-14 come le celtiche e di questo vuoi per numeri di pubblico e contatti TV , vuoi per risultati sportivi non possiamo lamentarlo più di tanto
Abbiamo ,probabilmente, il posto a tavola per 6 anni (anche perché le 6 Federazioni detengono collettivamente 6/7 del tesoro Six Nations.
Altra buona carta, ma senza effettivo merito del presidente uscente.
Casomai grosso interrogativo su chi propone "dignitose uscite di iniziativa".
In una stagione come questa poteva andare peggio. Molto peggio visti gli incassi.
Però è altresì vero che siamo con le casse coperte ma i giocatori di tutte le società fermi.
Un po' come se nel mio lavoro il 90% treni non girassero e dicessimo "Ok, puntualità ai migliori livelli degli ultimi 20 anni".
Abbiamo un bilancio in attivo, e questo è una bella carta per il presidente uscente.
Abbiamo il 10,5 % del contributo CVC è questo è un'altra buona carta.
È il 10,5 % non il 12-14 come le celtiche e di questo vuoi per numeri di pubblico e contatti TV , vuoi per risultati sportivi non possiamo lamentarlo più di tanto
Abbiamo ,probabilmente, il posto a tavola per 6 anni (anche perché le 6 Federazioni detengono collettivamente 6/7 del tesoro Six Nations.
Altra buona carta, ma senza effettivo merito del presidente uscente.
Casomai grosso interrogativo su chi propone "dignitose uscite di iniziativa".
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Mr Ian
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Re: Svolta della FIR?
Abbiamo 30 sconfitte consecutive nel torneo che ci da da mangiare, un movimento dilaniato al suo internpo, i giovani, che dovrebbero essere la speranza, sono fermi al palo e cosi resteranno. La stragrande maggioranza del movimento che non gioca.
In compenso siamo in attivo, ma pur sempre in perdita se si considera il tesoretto di Dondi sperperato in un progetto abortito in fretta.
Un parco giocatori veramente ridotto al minimo...
Questi sono gli argomenti da portare sabato al consiglio, chi non vede queste cose o è in malafede, oppure si parla di sport differenti.
In compenso siamo in attivo, ma pur sempre in perdita se si considera il tesoretto di Dondi sperperato in un progetto abortito in fretta.
Un parco giocatori veramente ridotto al minimo...
Questi sono gli argomenti da portare sabato al consiglio, chi non vede queste cose o è in malafede, oppure si parla di sport differenti.
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tonione
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Re: Svolta della FIR?
veniamo da Dondi. un prototipo di presidente a cui si possono rinfacciare alcune cose - non chiedetemi quali, non vi rispondo - ma che le redini le ha tenute ben strette. sicuramente facilitato da un periodo d'oro del rugby italiano.
poi siamo arrivati a Gavazzi - tanti razzi e pochi c.a.zzi, ogni tanto una rima baciata... - un presidente con il doppio del carattere del predecessore e con la metà della capacità astrattivo diplomatica; la cui unicità è di prendere decisioni nette, sotto gli occhi di tutti, con la testa così dura, pragmatica fino ai sudori freddi, da impiantare ogni cosa intorno a se. se si muove una scoreggia lui lo sa. il suo primo concorrente, messer Zatta, lo ha battuto nel solco di Dondi.
ed eccoci ad oggi. sapere amministrare non basta. il presidente può essere anche il portatore di una nuova idea del mondo. al limite si assume un ceo - non puteo, ceo- e lo si mette ad occuparsi della gestione del denaro. ma gli intenti devono essere altri. una politica sportiva nuova. o il mantenimento e la prosecuzione della strada intrapresa. solo che in questo caso dovrebbero essere più convincenti. ricordo, all'epoca dell'entrata in Celtic, che c'era un gran fermento. al di là dei canditati. e le posizioni erano chiare e nette. da una parte Celtic si e dell'altra Celtic no. ora invece è meno chiaro se per i candidati sia un bene o un male la ex celtic. cioè si cioè no, funiculì funicolà. quando poi si parla di sei nazioni c'è il coro unanime. tutti convinti che si. non c'è quello che dice abbandoniamo il sei nazioni e diamoci al rugby amatoriale.
poi siamo arrivati a Gavazzi - tanti razzi e pochi c.a.zzi, ogni tanto una rima baciata... - un presidente con il doppio del carattere del predecessore e con la metà della capacità astrattivo diplomatica; la cui unicità è di prendere decisioni nette, sotto gli occhi di tutti, con la testa così dura, pragmatica fino ai sudori freddi, da impiantare ogni cosa intorno a se. se si muove una scoreggia lui lo sa. il suo primo concorrente, messer Zatta, lo ha battuto nel solco di Dondi.
ed eccoci ad oggi. sapere amministrare non basta. il presidente può essere anche il portatore di una nuova idea del mondo. al limite si assume un ceo - non puteo, ceo- e lo si mette ad occuparsi della gestione del denaro. ma gli intenti devono essere altri. una politica sportiva nuova. o il mantenimento e la prosecuzione della strada intrapresa. solo che in questo caso dovrebbero essere più convincenti. ricordo, all'epoca dell'entrata in Celtic, che c'era un gran fermento. al di là dei canditati. e le posizioni erano chiare e nette. da una parte Celtic si e dell'altra Celtic no. ora invece è meno chiaro se per i candidati sia un bene o un male la ex celtic. cioè si cioè no, funiculì funicolà. quando poi si parla di sei nazioni c'è il coro unanime. tutti convinti che si. non c'è quello che dice abbandoniamo il sei nazioni e diamoci al rugby amatoriale.
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Re: Svolta della FIR?
Vangelo.Mr Ian ha scritto: 11 mar 2021, 20:19 Abbiamo 30 sconfitte consecutive nel torneo che ci da da mangiare, un movimento dilaniato al suo internpo, i giovani, che dovrebbero essere la speranza, sono fermi al palo e cosi resteranno. La stragrande maggioranza del movimento che non gioca.
In compenso siamo in attivo, ma pur sempre in perdita se si considera il tesoretto di Dondi sperperato in un progetto abortito in fretta.
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Questi sono gli argomenti da portare sabato al consiglio, chi non vede queste cose o è in malafede, oppure si parla di sport differenti.
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tonione
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Re: Svolta della FIR?
e va bé parliamo di sto vangelo. a me pare proprio 'na strunzata. la classica cosetta buttata li per sentito dire, senza alcun amore verso il soggetto del trasporto. l'intemerata da opposizione. un vangelo che dovrebbe prevedere come immediata conseguenza il ritorno al dilettantismo. all'amatoriale. o c'era qualcuno che in questi dieci anni avrebbe saputo fare di meglio? alle precedenti elezioni vi siete fatti comprare dalla filosofia del uno vale l'altro. ora c'è la novità: uno vale l'altro, tanto il rugby in Italia è finito. questa ideologia malsana. tale per cui un tesoretto è sempre meno del tesoretto che c'era anni fa. gli sprechi e gli sbagli, come difetti perenni, arriveranno gli androidi a sostituirci? senza sprechi, senza sbagli.